Aliens – Fire and Stone 1

Cover di David Palumbo
Cover di David Palumbo

Inizia il ciclo di storie intrecciate fra varie testate della mitica Dark Horse Comics: Prometheus, Aliens, Predator ed AvG (Alien vs Predator) ci guideranno fino all’anno prossimo nell’universo narrativo chiamato “Fire and Stone”. Dubito che ci sarà una edizione italiana dell’opera, per cui seguirò le storie in lingua originale raccontandovele qui ogni domenica.
Nel primo post ho presentato le date di uscita dei vari numeri, quindi parto con “Aliens – Fire and Stone” n. 1, con i testi di Chris Roberson (prolifico romanziere che si presta con piacere ai comics, dal pulp moderno di Masks per la Dynamite alla fantascienza dickiana di Ma gli androidi sogno pecore elettriche? per la Boom! Studios) e i disegni di Patric Reynolds (matita eccellente della Dark Horse, per la quale nel 2011 ha disegnato The Thing: The Northman Nightmare).

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Parliamo di date. LV-426 – una delle tre lune del pianetoide Calpamos nel sistema Zeta 2 Reticuli, noto più semplicemente come Acheron – è stato avvistato dalla Weyland Corporation il 14 maggio 2039, nel 2122 vi è sbarcata la USS Nostromo con relativo “incidente” dove sopravvive solo la 29enne Ellen Ripley e, infine, nel 2179 la colonia chiamata Hadley’s Hope viene aggredita dagli Aliens e questo segna la fine dell’avamposto umano su Acheron: dopo l’intervento di Ripley con i Colonial Marines e la relativa nuclearizzazione non sembra esserci futuro per il pianeta.
In realtà lo stesso anno, 2179, la USS Sephora scopre non solo dei marine sopravvissuti sulla USS Sulaco ancora orbitante intorno ad Acheron, ma sbarcherà di nuovo sulla sua superficie per affrontare una Regina Aliena sopravvissuta al fungo atomico: o almeno questa è la trama del videogioco “Aliens: Colonial Marines”.
Tenendo a mente che la storia del film “Prometheus” si svolge nel 2093, la vicenda di “Aliens – Fire and Stone” inizia il 3 luglio del 2179, quando l’attacco alieno è appena iniziato e Ripley non è ancora sbarcata su LV-426.

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Mentre Rebecca Jorden, detta Newt, si rifugia con altri bambini nei condotti d’areazione della base – come ci è stato raccontato in Aliens: Newt’s Tale (1992) – pronta ad iniziare una luminosa carriera negli Alien Comics, scopriamo che la maestra Genevieve Dione e alcuni suoi alunni seguono invece l’ingegnere Derrick Russell semplicemente perché lui, al contrario di altri, non si sta lasciando prendere dal panico ed ha un piano per lasciare la colonia senza finire fra gli artigli delle creature.
Questi infatti sa che il supervisore Nolan Cale sta preparando in fretta e furia una piccola astronave da carico, l’Onager, che non può affrontare lunghi viaggi interstellari ma è ottima per una fuga veloce da Acheron: la pilota Ramona mette in moto e 23 superstiti di Hadley’s Hope prendono il volo.

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Quando hai gli alieni alle costole devi solo scappare molto velocemente, non è che puoi scegliere la destinazione. Così i fuggiaschi puntano sulla meta più vicina: un’altra delle lune di Calpamos, LV-223. Solo che questa, scoprono con piacevole sorpresa, non è una roccia senza vita come Acheron e così i nostri protagonisti si ritrovano su una luna dalla vegetazione rigogliosa con addirittura aria respirabile.
Tutti sappiamo che quando in una storia i protagonisti hanno fortuna… vuol dire che arriva il momento in cui va tutto male. E infatti appena aprono la stiva della Onagen per le provviste, fuoriesce un gruppo di creature salite a bordo all’ultimo momento su Acheron.

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La storia è veloce e sfolgorante, e ci lascia con i 17 superstiti su LV-223 in balìa di un pianeta sconosciuto, che può nascondere pericoli di ogni sorta. Anche perché quello che i protagonisti non sanno è che 86 anni prima sulla stessa luna è atterrata la USS Prometheus per una missione in cui sopravviverà solamente la dottoressa Elizabeth Shaw.
Non rimane che aspettare l’uscita di ottobre per scoprire il destino dei nostri protagonisti. In attesa, ovviamente, di leggere le storie “intrecciate” delle altre testate.

L.

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14 commenti

    • L’ordine è esattamente quello che hai citato, a cui aggiungo l’ultimo volume, “Prometheus: Omega”, poi si riallaccia il ciclo “Life and Death”, con Predator, Prometheus e Aliens ancora in corso. La storia è in pratica unica e con molti numeri ancora da uscire 😉

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  1. Grazie Lucius, sto cercando di pubblicizzare questa saga, ma sul forum la seguiamo in 4 o 5, purtroppo la barriera linguistica per alcuni fan é un’ostacolo insormontabile.
    Così ho suggerito a loro di venire a leggere i tuoi riassunti almeno possono capire grossomodo il succo della trama.

    Oggettivamente era da parecchio che non si vedeva un’opera di queste proporzioni dedicata a questi franchise, probabilmente dai primi anni 90 con tutte quelle saghe collegate (Outbreak, Nightmare Asylum, Earth War, Genocide, Hive…)
    Per fortuna con Fire and Stone é tornata un pò di qualità (tolta forse AvP e P.Omega)
    Che ne pensi di Ahab ? sembra diventato il nuovo frontman di casa Dark Horse, sembrano aver puntato molto su questo personaggio, a memoria non ricordo nessun altro Predator così caratterizzato.

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