[Fumetti Erotici] Belzeba – Figlia del Diavolo (1977)

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“Mio padre Satana mi ha dato un corpo troppo sensibile alle sollecitazioni umane”

La lotta contro le forze del male è una cosa seria nella Spagna del ‘400, dove il diavolo Belzebù deve portare a termine una missione mica da ridere: conquistare l’anima di Ferdinando e Isabella. Ma i reali possono dormire sonni tranquilli; ci pensa l’inquisitore Tomás de Torquemada, che ha un metodo infallibile per liberare le fanciulle possedute dal Maligno:

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Belzebù viene espulso in forma di peto e non può far altro che chiedere una mano al suo principale Satana, anche a costo di interromperlo durante la sua consueta orgia bisex del giovedì pomeriggio con neonati come stuzzichino. Solo lui ci può mettere una pezza, manifestandosi sulla Terra e ingravidando una giovenca, che darà vita a un crudele demone ermafrodita con le fattezze di una splendida bionda. E, se la quasi coetanea Sukia (esordirà nel 1978) era un prodotto spensieratamente gay-friendly, il fatto che Belzeba sia dotata sia dello spadone che del fodero serve solo a espandere il più possibile il campionario di turpitudini e parafilie nelle quali coinvolgerla (almeno in questo episodio, però, non si va oltre i nudi frontali).

Belzeba

Ma Belzeba è anche morte. Il povero contadino proprietario della vacca che la ha generata è la prima vittima dell’insaziabile sete di sangue e di sesso dell’infernale essere. Tra una contandinella sodomizzata a tradimento e l’uccisione di un vegliardo che si stava allargando troppo, Belzeba deve cercare, però, di non distrarsi troppo dal suo obiettivo: eliminare il potente inquisitore generale!

Finora sono riuscito, purtroppo, a procurarmi solo questa prima avventura di una delle eroine dei tascabili sexy horror anni ’70 che ebbero vita più breve. Belzeba durò infatti appena 30 numeri, poi i cinque che erano rimasti in lavorazione finirono nei vari Orror e I Notturni, risposte della Edifumetto di Renzo Barbieri alle corazzate Terror e Oltretomba della concorrente Ediperiodici di Cavedon, che era meno forte sui personaggi ma incontrastata nelle collane autoconclusive. La prima apparizione del personaggio risale, però, addirittura al ’74, per la precisione al numero 1 di ‘I Notturni’, intitolato ‘Belzeba la figlia di Satana’ e disegnato dal grande Stelio Fenzo, che la disegnava con una lunga chioma nera.

L’autore dei testi pare fosse lo stesso Barbieri. All’identità degli sceneggiatori, omessa negli albi pubblicati in Italia, era possibile risalire con certezza solo tramite le traduzioni transalpine di Elvifrance. Belzeba fu però esportato solo in Spagna, dove apparve nella rivista-contenitore Hembras Peligrosas. I disegni sono a cura dell’allora infaticabile veterano Sandro Angiolini (Isabella, Vartàn, La Poliziotta). In qualche tavola è un po’ approssimativo (dati i ritmi di produzione che aveva questo settore, anche i migliori ogni tanto scivolavano) ma si riscatta con alcuni intensi primi piani (Ciccio Russo).

Belzeba 01 pag 038Mi trovate anche su Metal Skunk, il sito che vi spiega la differenza tra Diabolical e Demonical. Se siete appassionati di tascabili sexy horror d’antan, potete inoltre fare un salto sul mio blog o sulla simpaticissima pagina facebook da me curata, dove troverete copertine, immagini, informazioni e curiosità sul fumetto exploitation italiano nonché le recensioni sul tema di Fumetti Etruschi.

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