
Gennaio 1994. La Dylan Dog mania è ormai una pandemia: io ne ero già fuori (mi “innamorai” del personaggio nel 1988) ma da una passione solitaria il virus si era esteso e ormai nessuno in Italia ignorava il fenomeno dell’indagatore dell’incubo. (Dovevate vedere che faccia facevano i fumettari anni prima, quando cercavo vecchi numeri: “Dylan… chi?”)
Scopro dunque che nel gennaio 1994 Patrizia D’Agostino, direttrice della Fenix, crea questo personaggio Dylan-clone: Dick Drago. (Notate le iniziali, DD…)
La casa editrice romana (per la precisione di Ariccia, come la porchetta!) ricrea la grafica dylan-bonelliana sin nei minimi particolari, anche nell’impaginazione del colophon: bisogna fare ben attenzione per rendersi conto che non è un “bonellide”, e notoriamente il lettore casuale non è attento. (Soprattutto nei Novanta, quando gli editori scrivevano “King” e “Asimov” su qualsiasi libro, pur di vendere!)
Il personaggio – disegnato da A. Chizzoli – viene così presentato nell’introduzione:
Dick Drago è un giornalista irlandese di 30 anni. Impiegato presso il Belfast Journal Dick è corrispondente speciale in varie parti del mondo. Malgrado tenti sempre di non mettersi nei guai passa da una avventura all’altra a causa dei suoi poteri paranormali che gli fanno sentire strani presagi.
Dick ha la “vedenza” e vede cose talmente ovvie che forse dovrebbe riconsiderare il suo giudizio sui propri poteri. Quando incontra un inglese dalla pelle bianca e refrattaio alla luce del sole, ci mette mezzo albo a immaginare che sia un vampiro: ammazza che medium!
La sceneggiatura di Giovanni Mandelli è oltremodo ingenua, drasticamente al di sotto della media dei fumetti horror dell’epoca: per un numero uno forse sarebbe stato meglio qualcosa di più intrigante… o anche solo minimamente originale!
L.
Con tutti questi “Dick”, considerando l’ambientazione Irlandese, Garth Ennis si sarebbe fatto quattro risate se mai avesse potuto leggere questo fumetto 😉 Cheers!
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Che sogno sarebbe proporre ad Ennis la lettura di “Dick Dragon” tradotto, magari anche solo qualche pagina… dopo aver riso per giorni, Garth ne scriverebbe una geniale parodia 😀
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Praticamente sotto ogni aspetto fu un prodotto mal pensato e pure peggio gestito fin dall’inizio, che non fece certo la fortuna di chi ci lavorava (in primis, proprio il povero Augusto Chizzoli)… 😦
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[…] arriviamo ad un importante punto di svolta, nell’estate del 1994. Dopo il varo della testata Dick Drago a gennaio e Demon Story a marzo, la casa romana Fenix di Patrizia D’Agostino a maggio […]
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[…] i lettori delle edicole in trappola. In questo 1994 abbiamo incontrato la romana Fenix con i suoi Dick Drago e Demon Story, e probabilmente la casa è fallita dopo maggio (quando ha presentato il numero zero […]
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[…] Chizzoli, ormai affondato nell’hard più becero e in seguito disegnatore del famigerato Dick Drago, clone di Dylan Dog talmente pedestre da essersi meritato un posto nel cuore di tutti gli esegeti […]
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[…] Dog Mania” dilaga… anzi, dylaga ovunque! È l’anno in cui nascono Dick Drago, Demon Story, e L’insonne, in cui le vignette cariche di violenza e orrore si alternano ad […]
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[…] e titoli con la “D”. Demon Hunter (1993), Dagon (1994), Demon Story (1994), Dick Drago (1994) e un paio senza “D”, Gordon Link (1991) e L’insonne (1994): tutte chiuse […]
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