Aliens – The Destroying Angels (1999)

Cover di Mark Schultz
Cover di Mark Schultz

Finalmente la Dark Horse Comics torna a presentare storie complete, invece dei soliti poco soddisfacenti one shot, e il 1999 si apre con una delle rare saghe aliene giunte in Italia, finita l’epoca PlayPress: “Aliens: The Destroying Angels“.
Per la storia chiamano un grande Mark Schultz (autore che per la DHC ha firmato Star Wars, Predator e Tarzan, e che ritroveremo nel mitico Aliens vs. Predator vs. Terminator), mentre i disegni – che onestamente non mi fanno impazzire ma non sono male – sono affidati a Doug Wheatley, che esordisce alla DHC con questa storia per poi passare a Star Wars e Conan.

L'atmosfera del primo film splendidamente ricostruita
L’atmosfera del primo film splendidamente ricostruita

La storia si svolge vent’anni dopo la “contaminazione” della Nostromo. (Per chi avesse passato gli ultimi trent’anni in coma, mi riferisco agli eventi del film Alien di Ridley Scott.)
Mentre la Weyland-Yutani ha passato questo tempo a studiare gli xenomorfi per farne armi – finendo sempre con i propri scienziati smangiucchiati – il consulente Lucien Keitel vede più lontano: vede al di là delle stelle. Fonda la Geholgod e studia i dati astronomici trovati nel relitto, riuscendo ad identificare, nel Sistema Shambleau, un’altra astronave aliena a quindici anni da quella trovata nel Sistema Reticuli Zeta 2.

Il secondo relitto, stavolta in orbita
Il secondo relitto, stavolta in orbita

Un anno dopo parte con la sua navicella sperimentale Savannah, in grado di piegare lo spazio-tempo così da coprire lunghe distanze, raggiunge il relitto e scopre anche qui lo stesso identico pilota “fossilizzato”. Manda sulla Terra rapporti regolari, che però con il tempo si fanno sempre più discontinui: al momento attuale, quando inizia questa storia, da un anno e mezzo la squadra del dottor Keitel non dà più notizie di sé.
AliensDestroyers_CLa Geholgod vuole indietro il dottore ma soprattutto le informazioni che ha acquisito, così ingaggia la Throop Rescue and Recovery: team privato di recupero guidato dalla grintosa Alecto, una squadra indipendente che non fa domande e quindi è perfetta per operazioni da non pubblicizzare in giro.

Il dottor Keitel è un grande uomo, ma i grandi uomini sono spesso imprevedibili. E alla grandezza si giunge sempre al prezzo di grandi sacrifici.

Cosa sta facendo Keitel a bordo del nuovo relitto alieno? Cosa ha scoperto che non vuole condividere con la sua stessa compagnia? Questo dovrà scoprire Alecto e la sua squadra, che parte a bordo della Rachel alla volta del Sistema Shambleau.
Come da copione, appena entrati nel relitto trovano solo cadaveri ed un alieno particolarmente agguerrito, che inizierà a seminare vittime tra i membri del team.

C'è sempre il confronto con una donna...
C’è sempre il confronto con una donna…

Ripartiti dal relitto, i superstiti atterrano sul pianeta alla ricerca del dottor Keitel per avere spiegazioni. Scopriamo così che l’uomo sta portando avanti ricerche sulla razza aliena partendo dal presupposto che è già stata sulla Terra, milioni di anni fa, facendo estinguere quasi del tutto la vita sul pianeta.
Un risultato delle sue ricerche è il vaccino Rhodes, una sostanza che permette di camminare in mezzo agli alieni senza problemi: un eau de xenomomorph dagli innegabili vantaggi!

Vantaggi del Vaccino Rhodes
Vantaggi del Vaccino Rhodes

La storia di Schultz è molto affascinante e decisamente più complessa della media delle storie aliene, con una visione molto ampia e per certi versi “cinematografica”: non è un caso che il film Prometheus abbia rubacchiato alcuni elementi di questa saga.
Senza svelare i vari colpi di scena, posso dire che il monito è: dopo milioni di anni gli alieni – che Keitel chiama “angeli della distruzione” – torneranno a riportare l’equilibrio nell’universo, colpendo la razza dominante… cioè quella umana! Siete pronti?

Un antico gigante ancora in vita... per poco!
Un antico gigante ancora in vita… per poco!

Grande merito va alla Gazzetta dello Sport e Panini Comics che portano in italiano la saga – Apocalisse. Gli angeli della distruzione, con la traduzione di Andrea Toscani – per il numero 8 della collana da edicola “Dark Side. Il lato oscuro dei fumetti”, volume che contiene anche Aliens: Alchemy.
Recuperate il volumone, perché vale davvero la pena.

L.

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8 commenti

  1. Dark Side era davvero una gran collana, avevo parecchi volumi tra cui questo e concordo in pieno con te, per il resto, “eau de xenomomorph” è un colpo di genio! ;-D Hai ragione questa storia è molto cinematografica anche nell’atmosfera, senza scimmiottare nessuno, anzi, senza xenomorfeggiare 😉 Cheers!

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    • E’ riuscita a ricreare le atmosfere dense di inquietudine del primo film con l’action del secondo, visto che gli alieni escono fuori “dalle fottute pareti”. In più con una tramona complessa che nel ’98 ormai la DHC non sembrava più interessata ad utilizzare per l’Alien Saga. Davvero un fumetto da conservare 😉

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      • In pratica, quello che stava succedendo durante il sonno criogenico di una Ripley ancora per molto tempo alla deriva nel cosmo: azzeccato e cinematografico a un punto tale da rimpiangere un suo mancato adattamento per il grande schermo, in quegli anni…
        P.S. Mi permetto di offrire un piccolo contributo al tuo già brillante francesismo:
        Eau de xenomomorph… Perché io valgo! HIIISSSSS! (didascalia sotto lo spot pubblicitario con una regina aliena ghignante che regge un flacone -dal classico design biomeccanico di H.R. Giger- del vaccino Rhodes) 😉

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