Dopo aver parlato di Disney Wrestling, mi sembra il caso di dare un’occhiata a come è stato trattato il karate, autentica calamita della cultura pop mondiale dagli anni ’60 agli ’80, nell’universo dei fumetti Disney.
Il risultato è sconcertante: proprio come è accaduto per il wrestling, la stragrande maggioranza delle storie con del karate in mezzo risultano inedite in Italia. Forse che i nostri fenomenali censori temevano che le giovani menti potessero essere sopraffatte dalla voglia di violenza di questa arte marziale? Ricordo che sono gli anni in cui non esistono divieti né “bollini rossi”, e al TG serale vengono mostrati i cadaveri sanguinolenti appena uccisi a colpi di pistola: se un bambino italiano poteva vedere quelle immagini, come mai gli era negato un fumetto che prendesse in giro un’arte marziale?
Il Brasile è campione di storie marziali inedite in Italia, e forse si deve al fatto che lì gli stili di combattimento sono una cosa seria su cui perciò si può anche scherzare.
Curiosamente ci arriva dalla Danimarca una storia breve di karate e paperi, scritta da Tom Anderson su soggetto di Paul Halas e disegnata dal cileno Vicar (Victor José Arriagada Ríos): si intitola Malicious Mallard (30 aprile 1990) ed è arrivata in Italia nel febbraio del 2004 nella testata “Mega 3000” n. 566 con il titolo “Scambio di persona“.
Sfoggiando un’incredibile cintura rosa, Paperino si spaccia per campione di karate: l’essere scaraventato dalla finestra con una semplice mossa dimostra che ha ancora tanto da imparare.
Risvegliatosi per strada dopo il lungo volo, la botta ha fatto dimenticare al nostro papero chi sia, così crede ciecamente al losco figuro che lo saluta chiamandolo Bad Paper, il bandito-karateka. Appena nella sua cella riceve la notizia, il vero Bad Paper evade piegando le sbarre con la sua mano d’acciaio e si va a confrontare con l’usurpatore.
Riavuta la memoria Paperino ovviamente scappa, e per puro caso prova un incidente che stende Bad Paper: pur non sapendo una sola mossa, il nostro eroe viene lodato dalla città come campione di karate!
Sebbene siano difficili da recuperare, cercherò di trovare altre storie di Disney Karate da raccontarvi.
L.
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Assurda una censura di questo tipo, senza considerare le che vecchie storie dei paperi snocciolavano momenti anche tosti, un pò di Karate non ha mai fatto male a nessuno 😉 Cheers!
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Ho trovato davvero tante storie marziali brasiliane ignorate dall’Italia: magari ci sono altri motivi, ma il nostro Paese è sempre stato esageratamente razzista contro qualsiasi idea di lotta…
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… Tenendo conto che in quegli anni, a fine ’80 (il 1988, nello specifico), sarebbe pure arrivato sui nostri teleschermi nientemeno che Ken il Guerriero. Programmato da subito ad orari per ragazzi, oltretutto, e non ricordo che per questo motivo fossero stati fatti tagli di alcun tipo. Ulteriore ragione per cui queste “censure marziali” Disney oggi sembrano ancora più incomprensibili…
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Qualche anno prima, quando i film ninja venivano trasmessi senza problemi e le armerie vendevano le shuriken, giravano voci di bambini che avevano ammazzato la sorella con una di queste armi, cioè la voce classica in questi frangenti. Quando nel 1987 arrivarono le Tartarughe Ninja, vennero descritte come l’Orda Infernale che avrebbero insegnato ai bambini ad uccidere: oggi sono gli unici ninja conosciuti…
I critici nullafacenti hanno sempre criticato la violenza mediatica – la Fallaci giudicava fascisti i film di Hong Kong e chi li guardava! – però poi si trasmettevano. Alla fine degli Ottanta la censura italiana è cresciuto e ha cominciato a cancellare tutto nell’indifferenza generale, e oggi un’intera generazione non ha idea di cosa sia il cinema marziale: credono che le arti marziali siano Matrix o Kill Bill… che tristezza…
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Già… purtroppo l’accoppiata critica idiota/censura ipocrita alla fine l’ha fatto, il suo sporco lavoro. E pure bene 😦
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Su quello non sbagliano mani! Avremmo da insegnare al mondo come si censura facendo credere agli spettatori che non c’è censura! Ancora sento gente indottrinata dire che c’è troppo sesso e volgarità in TV: se vedessero un programma degli anni Ottanta allora svenirebbero! 😀
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