
Quando si presta un personaggio a qualcuno per farlo scontrare con un mostro “fuori casa”, è buona educazione poi prestare il mostro a propria volta perché si scontri con il personaggio “in casa”.
Per chiarire, abbiamo già visto come la Dynamite abbia prestato la sua Red Sonja alla Dark Horse Comics perché vivesse al fianco di Conan l’avventura raccontata in “Conan / Red Sonja” (2015), e subito dopo la DHC ha prestato il suo Conan alla Dynamite per l’avventura “Red Sonja / Conan” (2015). Ecco, lo stesso tipo di “cortesia tra case” è avvenuto nel caso di due altri personaggi.

Come abbiamo visto, sul finire dei Novanta la Dark Horse Comics si fa prestare il personaggio pipistrellato della DC Comics per “Batman vs Aliens” (1999), nell’ambito di una serie di collaborazioni con la DC non proprio riuscite, tipo Superman vs Aliens (1995), Superman vs Terminator (1999) e Green Lantern vs Aliens (2000).
Il risultato non lo definirei buono, però nel 2003 la DHC restituisce il favore e concede il suo xenomorfo preferito alla DC, che sforna l’ancor più dimenticabile “Batman vs Aliens 2“.
La storia però è affidata a Ian Edginton, nome storico della Dark Horse che abbiamo già incontrato per Terminator: The Enemy Within (1991), Aliens: Rogue (1993), Aliens: Purge (1997), Aliens vs Predator: Eternal (1998), Predator: Xenogenesis (1999), ma che per la casa ha curato anche le testate Xena: Warrior Princess, Star Wars Tales, Planet of the Apes: The Human War ed Hellgate: London. Insomma, un tipetto in gamba.
Gli ottimi di segni di Batman vs Aliens 2 sono firmati da Staz Johnson, tra gli autori della testata All Star Western della DC e che proprio lo scorso febbraio 2016 per la Dark Horse ha curato King’s Road.

Nel 1928 tra i ghiacci antartici trovano un alieno congelato: ammazza che ideona fresca fresca! Avete mai sentito una storia di qualcosa di misterioso trovato tra i ghiacci? Roba nuova nuova…
Va be’, il solito professore fa esperimenti ma ovviamente la cosa gli sfugge di mano: prima di far esplodere tutto si sigilla in un cubo insieme ad un uovo alieno. Si arriva ai tempi nostri e i soliti operai trovano il cubo a Gotham City – non ho capito come ci sia arrivato! – l’aprono ed esce un alieno albino che comincia a mietere vittime.
Arriva Batman e bla bla bla.

Al di là delle infinite e noiose elucubrazioni batmaniane, questa storia riserva qualche momento intrigante, come per esempio quando gli alieni si fiondano all’Arkham Asylum e sono pronti a smangiucchiare i nemici storici del pipistrellone. Il momento topico è quando si affacciano alla cella del Joker e lui dice: «Tutto d’un tratto non mi viene niente di divertente da dire».
Proprio al manicomio si presenta Batman con la sua armatura corazzata e scintillante – che se non sbaglio aveva già usato per Batman vs Predator (1991) ma lo confermerò quando rileggerò quell’albo per il Ciclo Predator – e con in pugno il fucilone di Freeze.

L’altro elemento forte della storia è che i soliti cattivi vogliono utilizzare i nostri amici xenomorfi come armi – altra ideona freschissima – e per l’occasione… fondono DNA alieno ed umano, all’insegna della Fiera delle Novità.

Il manipolo di soldati “uman-alieni” sembra più un gruppo di punk anni Ottanta, ma in realtà dovrebbero essere feroci macchine da guerra che potrebbero distruggere ogni nemico: ovviamente a Batman basta guardarli perché muoiano subito…

Tra tutti i soldati mostruosi ce n’è uno molto più umano degli altri: Isley, la donna-alieno dalla pelle verde e dalla testa “normale”, mentre le altre teste sono xenomorfiche.
Ricordo che lo stesso Edginton ha già trattato di una donna clonata fondendo DNA alieno ed umano, la Eloise di Aliens: Purge (1997): personaggio “clonato” dalla Ripley 8 cinematografica… tre mesi prima che Alien Resurrection esca al cinema! (Probabilmente una vendetta della Dark Horse per il fatto che gli sceneggiatori Fox sballano sempre la continuity aliena!)

Sebbene sia un filino migliore della precedente, la storia non è che sia gran che: molto più belli i dinamici disegni di Staz Johnson, quelli sì da ammirare vignetta dopo vignetta: i lunghi e cruenti scontri tra Batman e gli alieni sono in pratica l’unico motivo per leggere questo albo.
Ricordo che Batman vs Aliens 2 è uscito in Italia grazie a Planeta DeAgostini nel 2009, con la traduzione di Dario Mattaliano, nella stessa raccolta che comprende anche la ritraduzione di Batman vs Aliens.
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Astronave nei ghiacci, cocktail di DNA, l’armatura di Batman che sembra arrivare da “Il ritorno del cavaliere oscuro”, dici bene, la fiera della novità! 😉 Cheers
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Ad Edginton proprio non andava di sforzarsi ad inventare qualcosa 😛
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Ed Edginton ne sarebbe stato capace eccome, questo è il bello. Peccato, invece, che qui il compito di stupire sia stato lasciato praticamente solo a Johnson (O.K., tavole molto belle, ma magari anche una buona storia non ci starebbe male)…
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Sarebbe stata cosa buona e giusta 😛
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