La testata “Storie Blu” (Ediperiodici) aveva già parlato di robot assassini e stupratori: prima del numero speciale “Cyborg” (1989), il numero 78 (Anno VII, novembre 1985) della serie regolare ha presentato la storia “Violenza meccanica“.
Siamo a Baltimora, Stati Uniti. La giovane signora Allwyn torna a casa una sera… e un robot la stupra. Ok, davvero un modo un po’ sbrigativo di iniziare una storia!
In città avvengono casi di violenza in cui un robot appare in una casa, violenta in modo crudele e truculento delle donne e poi “si disattiva”, crollando al suolo. L’unica traccia è che tutte le vittime avevano appena rifiutato un omuncolo bruttissimo che si diceva innamorate di loro: omuncolo che esce fuori essere… un alieno!
Sxopw viene dal pianeta Iperion, dove sono tutti belli belli belli… tranne lui, che è bruttismo! Così è sceso sulla Terra in cerca dell’amore, visto che sul suo pianeta tutti lo scherzavano. In pratica qui si anticipa di quasi dieci anni la canzone Se non fosse (1994) di Latte e i Suoi Derivati, in cui Arturo è così brutto perché è un alieno… ma un alieno brutto di una razza di alieni belli!
L’ultima sua vittima si commuove e accetta un rapporto che però non sia violento, ma è tutto un trucco: la polizia è nella stanza accanto e la donna, istruita a dovere, sta per applicare una bomba al robot. Però interviene il fidanzato geloso e Sxopw se ne torna al suo pianeta.. con la donna!
Distrutto il corpo deforme, Sxopw rimarrà per sempre all’interno di un robot indistruttibile… con l’amore della sua vita accanto. Peccato questo era proprio l’ultimo dei desideri della donna!
In questo 1985 le violente e sgradevoli torture sadiche del 1989 ci vengono risparmiate: chissà se è un caso o se i tempi non erano ancora maturi per una crudeltà così smaccata.
L.
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Probabilmente non ci avranno nemmeno pensato a rendere la cosa più violenta.
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