
Come spiegato ieri nel Zinefilo, la Paramount il 1° agosto 2018 ha rilasciato la prima foto ufficiale del nuovo, devastante Terminator previsto per novembre 2019: è il momento per tutte le case di rispolverare dagli archivi il marchio e sfornare roba nuova mentre si ristampa tutto. Poteva mancare la Dark Horse Comics?
Il 15 agosto 2018 subito sforna il primo numero di una nuova serie: “Terminator: Sector War“, che trovate su Amazon a soli 2,91 euro.
Nel 2013 J. Michael Straczynski aveva già scritto per la casa la migliore serie in assoluto, “Terminator Salvation: The Final Battle“, che chiude l’argomento: ogni filo è tirato e ogni qualsiasi ipotesi e idea su Terminator e Skynet e John Connor giunge al suo termine. È un finale perfetto… chi mai potrà azzardarsi ad iniziare un nuovo discorso?
L’ingrato compito è affidato al nostro amico Brian Wood, che sembra iperattivo in questo periodo: ha appena finito di raccontarci la rinascita di Robocop e ora gli tocca far rinascere pure Terminator…

Ai disegni troviamo il giovanissimo Jeff Stokely, nuovo per la casa e noto per Six-Gun Gorilla.

Anno 1984. Mentre a Los Angeles arriva un Terminator che ha la missione di trovare ed uccidere Sarah Connor, contemporaneamente a New York ne arriva un altro, con la missione di uccidere la poliziotta Lucy Castro, recluta assegnata ad uno dei peggiori distretti della città: South Bronx.

È una serata come le altre, per l’agente Castro: una serata di merda. Dopo un turno di dieci ore, stacca e scopre che il suo ragazzo bianco ha picchiato la sua amante: non un tipo con cui metter su famiglia. Tornata a casa per cacciarlo a pedate, si ritrova un tizio enorme e minaccioso che vuole sapere se il suo nome è Lucy Castro: la serata sembra andare di male in peggio. Soprattutto perché il tizio risulta indifferente alle pallottole…

Sfuggire alla potenza distruttrice dello strano uomo non sarà facile, per Lucy, ma la cosa peggiore è cosa il tizio dice dopo aver ammazzato il suo fidanzato: «Lui è il padre». Lucy non lo sa… ma sta già portando in grembo un plausibile futuro problema per Skynet.

Nel pieno stile di Wood l’inizio è spumeggiante e molto promettente: saprà mantenere questo ritmo anche nei prossimi tre albi della saga? Già che è una tetralogia e non la solita noiosa esalogia è un buon punto di partenza: incrociamo le dita.
L.
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Ho adorato Jeff Stokely proprio sulle pagine del fighissimo “Six-Gun Gorilla” (che ho dimenticato di commentare uff! Dovrei proprio farlo), speriamo solo che Brian Wood non finisca la benzina sul finale, l’incipit della storia non è male, anche se visti così i T-800 potrebbero diventare il miglior anti concezionale del mondo 😛 Cheers
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Ovviamente questo T800 è arrivato che già la donna era incinta: poteva arrivare un paio di settimane prima? Si sarebbe evitato un sacco di problemi 😛
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Essendo una tetralogia si riduce concretamente il rischio della sindrome da “allungamento di brodo”… confido in Wood 😉
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Infatti quello è un ottimo segnale, è stata una bella sorpresa leggere “1 (of 4)”, perché si torna ai tempi d’oro e magari la Dark Horse potrebbe addirittura azzeccare un fumetto, dopo anni di stanca 😛
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[…] più che ottima (anche se inconcludente) Briggs Land (2016) alla già profondamente deludente Terminator: Sector War […]
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[…] altri franchise morti: il suo ottimo Robocop: Citizens Arrest (2018) e il suo ancora incompleto Terminator: Sector War (2018) denotano una sua conoscenza degli universi narrativi tratti da film, mentre secondo me rende […]
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[…] altri franchise morti: il suo ottimo Robocop: Citizens Arrest (2018) e il suo ancora incompleto Terminator: Sector War (2018) denotano una sua conoscenza degli universi narrativi tratti da film, mentre secondo me rende […]
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