Aliens: Resistance (2019) 4

Cover di Roberto De La Torre

Quarto ed ultimo numero per una saga che non si sa di cosa cazzo parli: Aliens: Resistance – anche in digitale su Amazon, vergognosa porcata con Brian Wood ai testi e Robert Carey ai disegni.

Sul pianeta dove la Weiland-Yutani sta usando vittime umane per fare esperimenti sugli alieni assistiamo per la prima volta ad un parto pluri-gemellare: tre chestburster escono dallo stesso corpo umano, e ne approfittano per aggredirsi a vicenda. Si sentiva davvero il bisogno di novità, nel vasto universo alieno, soprattutto da sceneggiatori che sembrano sparare a casaccio.

Si vede proprio che Brian Wood non sa più cosa inventarsi

Intanto Amanda e Zula vanno non si sa dove, completamente perse nel nulla da tre numeri.

Due personaggi allo sbando

Finalmente arrivano al punto di estrazione dove la Celestial, con montata a bordo l’intelligenza artificiale di Davis1, deve estrarre le due donne e il giovane superstite Alec Brand che hanno trovato sul pianeta: finalmente capiamo a cosa serviva citare questo personaggio tre numeri prima, dimostrando una volta di più che Wood ha avuto un tracollo totale nella sua capacità di sceneggiatura.
Comunque gli xenomorfi attaccano in massa come fossero Vietcong in Rambo 2 (1985) e infatti la scena sembrerebbe proprio quella del salvataggio in extremis dei soldati in territorio nemico. Senza però avere la benché minima carica emotiva.

Le eroine tra elicotteri e Vietcong…

Proprio nel tentativo disperato di creare un minimo di pathos in questa ridicola storia raccontata malissimo, Wood cala la facile carta delle due eroine che si sacrificano per salvare la prova degli esperimenti illegali della Weyland-Yutani: bella idea, ma non si capisce perché quando la Celestial è atterrata e Alec è salito… non siano salite pure loro. Che senso ha? L’inspiegabile mossa quindi distrugge ogni possibile emotività nella fintissima scena in cui vorrebbero farci credere che Amanda e Zula sono arrivate alla fine della loro corsa.

Un trucchetto indegno di un bravo sceneggiatore

Scoppia la bomba nucleare e teoricamente tutta la parte di pianeta usata per gli esperimenti si volatilizza: alieni ed umani compresi. Quindi ora dovremmo essere in pensiero per Amanda e Zula? Ma per favore: semmai spero siano morte così finisce questa sequela di storie da schifo!
L’imminente uscita della nuova saga di Wood, Aliens: Rescue, mi sembra già una risposta chiara al destino delle due donne.

È sconfortante l’abisso di fastidiosa cialtronaggine in cui è caduta la Dark Horse e un autore come Brian Wood, altrove decisamente migliore. Una saga odiosa in ogni vignetta, con una trama che non basterebbe per una sola pagina – figurarsi per quattro numeri – e un allungare il brodo con roba strana e incomprensibile che mette addosso solo tanta rabbia.
Prego la Disney di togliere i diritti alieni alla Dark Horse ed affidarli a una casa a fumetti più serie, cioè ad una qualunque.

L.

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4 commenti

    • La saga sta messa così male che ormai usano solo il primo Alien come base per qualsiasi cosa, in quanto è l’unico prodotto noto ai sedicenti fan…
      Il gioco di ruolo di “Aliens” è un capolavoro, ma ormai il secondo film viene bollato come “Anni ’80”, malgrado viviamo in un periodo di forte esaltazione di quel decennio, e sembra in pratica accantonato, per lasciare spazio alla Isolation Generation, che ha conosciuto Alien solo grazie al successo del videogioco.
      Se faranno un buon lavoro, come per “Aliens”, uscirà sicuramente fuori qualcosa di gagliardo 😉

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    • Temo di averne la certezza. Visto l’abisso in cui è caduto il franchise, perché semplicemente non si prendono una lunga pausa? Con Predator l’hanno fatto, anche perché servirà parecchio a dimenticare quella porcata di Hunters…

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