Tex Willer (2019) Fantasmi di Natale

Cover di Maurizio Dotti

A sorpresa arriva il Natale anche per il re del fumetto italiano, che non aveva mai dimostrato interesse per questa festa. La Sergio Bonelli Editore presenta questo dicembre 2019 “Fantasmi di Natale“, primo numero speciale della testata “Tex Willer“, dedicata alla giovinezza dell’eroe del western italiano a fumetti.

Questo post esce “gemellato” con il blog The Reign of Ema.

Mauro Boselli ai testi e Marco Ghion ai disegni ci portano nel territorio Utah, precisamente fra le Uintah Moutains, dove l’infreddolito giovane Tex cavalca in sella al suo Dinamite. (Cavallo che non incontravo più dai primi numeri letti a 14 anni!) Sta fuggendo dai detective della Pinkerton, ossi duri, e nascondersi tra le gelide montagne sembra l’unico modo per passare l’inverno senza un nodo scorsoio intorno al collo.

Un’allegra vigilia di Natale fra criminali

Lasciamo Tex ad inondare di bontà le montagne, a salvare gente e a portare pace e bene, perché intanto una banda di rapitori ha preso rifugio lì vicino, in una gelida baita abitata da uno strano vecchio. Visto che è la notte della vigilia, è il momento perfetto per raccontare storie di fantasmi.

La leggenda del saloon delle anime dannate

Si susseguono storie horror o paranormali come Tex non ne aveva mai ospitate, ma in fondo il titolare della testata è assente quindi ci può stare. Purtroppo da tempo non sono più in grado di apprezzare il personaggio che tanto ho amato in giovinezza, quindi non so giudicare questo speciale: so solo che sono 130 pagine infinite che sembrano mille, fatte esclusivamente di chiacchiere e qualche blandissima storiella horror da scuola media.

Lo stile texiano ormai è quello di impiegare dieci vignette a descrivere qualcosa che non ne meriterebbe neanche una, e ad allungare il brodo finché ti scordi anche di cosa si stia parlando. Un’altra esperienza bonelliana da dimenticare in fretta.

L.

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15 commenti

  1. Ahahah post gemellato ma giudizio totalmente diviso 😂
    Sarà lo spirito natalizio o le storie di fantasmi che mi affascinano, sottolineo storie perché sono completamente scettico!
    Per me è il terzo fumetto di Tex, il primo di questa versione giovanile, figurati quanto ne so del personaggio…

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    • Da fan sfegatato del personaggio, da ragazzo, ormai da tanto tempo non riesco più a leggerlo: Tex è immobile, io vado avanti, quindi da tempo non ci capiamo più.
      Tranquillo che in questo speciale non c’è Tex, quindi non serve conoscere il personaggio: se quel fraticello di campagna protagonista – in realtà assente ingiustificato per 3/4 di albo – si fosse chiamato Giggetto ‘o Cowboy sarebbe stato lo stesso 😀
      Le storie di fantasmi del Tex dei tempi d’oro le ricordo roba forte, ghiottissime e piene di atmosfera, con belle idee e ottime trovate: questo albo è un fantasma del Tex che fu…

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  2. L’ho visto in edicola ed ero certo che lo avrei visto spuntare da queste parti, a metà tra lo speciale di Natale e quello di Halloween quasi. Appena riesco faccio un salto anche a leggere il parere di Ema, da qualche giorno il suo blog viene bloccato dal mio pc (misteri informatici). Cheers!

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  3. Nemmeno mi ero accorto della sua uscita, a dirtela tutta. Francamente, poi, anche se l’avessi visto in edicola la copertina non mi avrebbe spinto all’acquisto: escludendo ovviamente Dylan Dog, credo che le “ospitate” con spettri, creature notturne et similia siano diventate ormai da parecchi anni appannaggio regolare molto più di altre testate bonelliane (tipo Zagor, per rimanere in ambito western) che non di Tex. Quando ancora mi capitava di dare almeno un’occhiata alle sue escursioni soprannaturali, già le trovavo di livello assai inferiore rispetto a quelle dei colleghi di scuderia… e non sono sicuro di voler riscoprire per l’ennesima quanto le cose NON siano cambiate.

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    • Di sicuro va calibrato il peso del fanta-horror in Tex: non siamo ai livelli di Dylan Dog (non ho mai letto Zagor se non occasionalmente e non so giudicare), ma per un fumetto western fermo agli anni Sessanta certe storie sono parecchio ardite. Non parlo di quella celebre dell’alieno, abbastanza inegnuotta, ricordo quella della miniera abbandonata ma soprattutto “La locanda dei fantasmi” (301, 1985), molto in stile Agatha Christie ma – almeno per il giovane etrusco – con forti atmosfere thrilling.
      Poi va be’, Mefisto e Yama sono capisaldi della serie e pezzi del mio cuore, ma definirle storie horror non mi sembra il caso 😛

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