Diabolik 850 Sulle tracce di Eva (2017)

Cover di Matteo Buffagni

Continuo a condividere i Diabolik che leggo prima di dormire. Oggi tocca al numero 850, Sulle tracce di Eva (giugno 2017), con una sceneggiatura firmata da Andrea Pasini e Rosalia Finocchiaro.

Non so perché in copertina venga sbandierato che questo è l’850° episodio, non mi sembra un numero da festeggiare: posso capire il 500° e il 1000° – che infatti la Mondadori festeggia per le sue uscite da edicola – ma l’850°? Festeggeranno anche il 900°?
Forse il motivo della festa sono i 55 anni della testata, che però essendo nata nel novembre 1966 forse andava festeggiata nel novembre 2017, non il mese dopo, ma anche qui 55 non mi sembra una data da festeggiare.

Va be’, bando alla mie domande oziose e veniamo al nostro Diaboolik: oh, non è che uno può fare il Re del Terrore a orario continuato, ogni tanto bisogna staccare. Ruba oggi, ruba domani… ma ce la vogliamo fare una vacanza ai Tropici? In realtà Diabolik con tutti i diamanti che ha rubato potrebbe comprarseli, i Tropici, e usarli per farcisi il bidet, ma lui è un signore e si limita ad affittare una barchetta e fare immersioni.

Finiti i diamanti, ora Diabolik ruba le conchiglie!

Siccome è noto che il protagonista è un irriducibile romanticone, ruba conchiglie al mare – deformazione professionale – per farne una collana da donare al suo ammmòre Eva. In fondo cosa regali a una donna che quando vuole una cosa… la ruba? Auto di lusso e gioielli ne ha a scatafascio: una conchiglia mi sembra il regalo più originale…

Cara, hanno chiamato gli anni Ottanta: rivogliono la maglietta

Cosa c’è di più bello di una vacanza ai Tropici a rubare cose in giro? L’unica cosa che potrebbe rovinarla… è un temporale. Craaack! Cominciano a cadere secchiate d’acqua, perché i Tropici offrono due prodotti locali: temporali improvvisi… e pirati. Tranquilli arrivano pure loro.

Colpi di qua, colpi di là / Cos’accadrà, cos’accadrà? (cit.)

Quella conchiglia deve aver portato una sfiga da competizione, perché mentre casca più acqua dell’Aquafan di Riccione la barca di Diabolik ed Eva è assalita dai Pirati dei Caraibi in trasferta, armati e ben disposti al massacro. Cominciano a volare piombo, gocce di pioggia, coltelli e razzi per segnalazione: ’na Cambogia! Sono troppi per Diabolik, che in realtà ha affrontato situazioni ben peggiori ma quando agli sceneggiatori serve allora scatta il provvidenziale “sono troppi per me”.
Messa Eva, ferita e svenuta, su una scialuppa e lasciata in balìa delle onde, Diabolik si arrende… ma non prima di aver sfoggiato uno degli sguardi assassini migliori della sua carriera.

Bravi pirati, siete simpatici: per questo vi ammazzerò per ultimi (semi-cit.)

Il Re del Terrore si ritrova prigioniero del boss locale, Addis, che ha la faccia da Charles Bronson e le stesse (cattive) abitudini del Durant di Darkman (1990), cioè trattare le dita umane come sigari da… scorciare!

Hai le dita lunghe, amico: serve una scorciata
Durant approva!

Mentre Eva viene salvata da un vecchio pescatore che abita su un’isola deserta, le cui vere intenzioni rimarranno sospette fino alla fine, Diabolik finge di parteggiare per i pirati e di voler rapire la “ricca donna bianca”, organizzando così sia la ricerca dell’amata che la consequenziale punizione degli improvvidi pirati.

Le armi da fuoco sono per chi è privo di fantasia

Matteo Buffagni, il maestro delle copertine della testata, per l’occasione illustra anche l’albo e ci regala oro puro. Con tratti semplici e dinamici rende perfettamente le varie ambientazioni della storia, dagli assolati esterni dove si muove Diabolik alla buia cantina dove si nasconde Eva, il tutto reso con una dinamicità delle figure che rende molto bene l’azione. E questo è un albo che strizza l’occhio decisamente ai film d’azione.

Non mi sento di definire questo numero 850 come punto di partenza per nuovi lettori, come fa MikiMoz, considerandola in effetti una storia fuori dai normali schemi di Diabolik, come commenta Ema, ma non condivido la delusione di quest’ultimo: Sulle tracce di Eva è una pura storia action canonica, sicuramente lontana dallo stile di Diabolik. È un classicone, l’eroe a cui viene rapita la donna e deve recuperarla con l’astuzia e la violenza, ma raccontato seguendo più gli stili della narrativa d’azione anni Settanta e Ottanta che quelli del Re del Terrore, nei cui fumetti Eva sarà stata rapita mille volte ma la modalità del recupero qui mi sembra diversa dal solito.

Inoltre Buffagni disegna magistralmente un Diabolik muscolare che a stento riesce a trattenere la propria furia, con il viso contratto e gli occhi assassini. Che sembrano le solite caratteristiche del personaggio, ma in realtà qui è molto più simile ad un eroe d’azione d’altri tempi (e altri generi) che il solito ladro assassino.
Sulle tracce di Eva sembra uno di quei film che potevi beccare su Italia1 nei primi gloriosi anni Novanta, con una storia semplice ma che punta su belle scene d’azione e sull’onesto intrattenimento di genere. Di sicuro non il solito Diabolik: che sia per questo che mi è piaciuto?

Ricordo infine la recensione di Ema e quella di MikiMoz.

L.

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8 commenti

  1. Eheh, a me piacque molto: tanta azione, luoghi esotici e una storia comunque molto godibile.
    Grazie per le menzioni.
    Guarda, sono già due volte che festeggiano “il centenario di mezzo” ossia il cinquantesimo episodio… è un modo “americano” forse, ma non fa male ai lettori affezionati: è occasione per qualche storia più speciale delle altre.
    Ovvio, comunque, che festeggeranno anche il 900… i numeri centenari sono poi sempre particolari (hanno gadget, copertine particolari, ecc)

    Moz-

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  2. Questo episodio in particolare ce l’ho nella mia collezione. La Astorina lo pubblicizzò parecchio proprio per l’occasione dell’episodio 850. C’è da dire qualcosa su Diabolik:passano gli anni ma la sua qualità rimane sempre la stessa, un aqualità medio\alta con diversi picchi ma poche deviazioni dalle trame classiche.
    Un caro saluto.

    Piace a 1 persona

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