Alien – The Original Screenplay (2020) 4

Cover di Guilherme Balbi

Mentre la Dark Horse Comics tira i remi in barca, abbandonando (finalmente!) un universo alieno che ha sistematicamente distrutto negli ultimi anni, ad ottobre esce il terzo numero di una saga promessa da lungo tempo e che sembrava destinata ad uscire direttamente in volume: Alien – The Original Screenplay.

Cristiano Seixas ha il compito di prendere la sceneggiatura “originale” di Dan O’Bannon del 1976 e trasformarla in un fumetto con i disegni del brasiliano Guilherme Balbi.

Nel quarto numero scopriamo un superfucilone grandone… che però è solo un inutile lanciafiamme, la cui azione è più simile a quella di un accendino.

Un lanciafiamme a forma di superfucilone, dagli effetti praticamente nulli

Dopo tante chiacchiere, finalmente è il momento di mostrare l’alieno. Perché tutti dicono di amare Alien (1979), ma poi se ne fregano della lezione “non mostrare il mostro” e via, mostriamo il mostro. Brutto da far schifo come i mostri dei film a basso budget, eppure siamo in un fumetto!
Per fortuna c’è Alien: Covenant (2017) che ha presentato mostri decisamente più brutti, altrimenti questo fumetto otterrebbe un altro primato negativo.

Questa sarebbe la versione 2020 dello xenomorfo? Povero Giger…

Per fortuna l’immondo dominio Dark Horse sull’universo alieno ha i mesi contati.

L.

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3 commenti

  1. Ricordo che anni fa, non appena uscito il primo film venne messo in stampa un libro con tutte le illustrazioni preparatorie originali di Foss, O’Bannon e altri prima che arrivasse quel geniaccio di Giger che finì per stravolgere tutte le idee iniziali.

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    • Potrebbe essere “La storia di Alien”, recentemente ristampato? 25 anni fa ho avuto la grande fortuna di trovare su bancarella a cinquemila lire l’edizione italiana dell’epoca (1979, se non ricordo male) ed è davvero un libro pieno di tesori: con l’avvento della Rete e l’uscita dei cofanetti DVD tutte quelle immagini sono diventate notissime, ma all’epoca quel libro era l’unico modo per ammirarle.
      Ne ho parlato raccontando la storia di Alien, il grande problema della gestazione era che O’Bannon e la sua squadra stavano lavorando ad un film dal gusto improponibile, e Scott è riuscito a convincere la Fox solo mostrando le opere di Giger, d’impatto decisamente più forte. Inoltre le sue idee erano perfette per quei pochi concetti che il film poteva permettersi: tutte le idee degli altri artisti o erano troppo costose o troppo “esoteriche” (tipo la famosa piramide).
      E’ un peccato che quel libro sia scomparso dall’editoria italiana.

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