
Continuo a viaggiare nei numeri di “Diabolik” scritti da Tito Faraci, l’unico che mi faccia digerire le trame del Re del Terrore. Nella mia lettura “all’incontrario” a recuperare numeri passati eccomi all’836 (ottobre 2016), “La mano del morto“, con i disegni di Riccardo Nunziati e Jacopo Brandi.
Siamo a Derkon, che nella pseudo-geografia diaboliKa è un paesino immerso nella campagna di Clerville. Qui il Re del Terrore e signora affittano un casale solo per tenerci prigioniera Chiara Vital, così che Eva possa prenderne il posto ed entrare come cameriera di Villa Kroning. Il motivo è ovvio: diamanti, cos’altro? In quella villa il proprietario Erminio – che purtroppo non fa Ottone di cognome – ci tiene la propria super-collezione di super-diamanti facendo finta di non vivere nella Terra di Diabolik: possibile che ci siano ancora dei fessi che si tengono in casa gioielli a Clerville e provincia?

Ermigno è malato, deve trasferirsi in città per ricevere delle cure ma prima di trasferirsi vuole vedere una volta ancora gli amati gioielli. Così chiama la guardia del corpo palestrata – come se questo potesse servire a qualcosa contro un qualsiasi ladro diaboliKo – ed aperta la sua inattaccabile cassaforte in Lega speciale “celodura”, per di più al titanio (essendo di Erminio), può ammirare la sua amatissima collezione di diamanti… buttati a casaccio! Ma che si tengono così dei gioielli? Tutti ammucchiati in uno scrigno manco fossi Capitan Tortuga?

Spiata l’apertura della cassaforte, Diabolik è crucciato perché scopre che non c’è alcuna serratura: al titolare basta la sola imposizione della sua mano ermigna perché la porta di titagno s’apra. Ovviamente la mano destra, visto che la cassaforte è in Lega speciale, di puro metallo padano.

Quella notte stessa Eva, rientrata come cameriera, scopre che il riccone di cure non ne ha più bisogno: il suo cuore padano ha ceduto ed Ermigno giace nel suo letto di morte. Che sia la prima vittima di Diabolik ad essere spirata di morte naturale? Va be’, dice il Re del Terrore alla sua signora tramite radio-bracciale, la soluzione è facile: Eva, prendi il calco della magno di Ermigno che apre la porta di titagno che custodisce lo scrigno, e ne avremo un gran guadagno. Ora scusa, devo andare in bagno.
La mattina dopo c’è però un brusco risveglio: pure il maggiordomo Umberto – sicuramente anch’egli padano, stando al nome – è stato trovato a zampe dritte nel letto: cos’è, c’è un epidemia di infarti contagiosi? Vuoi vedere che invece a mietere queste vittime è stato il cognac di casa Kroning, che notoriamente va via come l’acqua? E se il maggiordomo si fosse scolato i rimasugli del padrone, non sapendo che il cogna ha avvelenato Ermigno?

Al di là della natura delle morti di casa Kroning, Diabolik ed Eva temono che se ora liberassero la prigioniera Chiara quella parlerebbe e la villa verrebbe circondata dai poliziotti in attesa de Re del Terrore, e potrebbe addirittura arrivare Ginko. Paura, eh? Non so perché i due amanti criminali dicano queste cose con preoccupazione, da più di ottocento numeri rapinano strutture piene di poliziotti e quell’inutile babbeo di Ginko non è mai riuscito a fare una mazza di niente in vita sua: come fa ad essere una minaccia?
Comunque è un periodo in cui Diabolik è magnanimo e, non volendo uccidere Chiara, sceglie di farsela alleata, quindi la sveglia e le racconta tutto: del bisogno della magno di Ermigno, ucciso dal cogna, per aprire la porta di titagno che custodisce lo scrigno. Chiara risviene…
Promesso giurin giurella che non parlerà, Chiara viene rilasciata. Notoriamente Diabolik è uno che si fida, sa che nessuno violerebbe mai un patto giurin-giurelloso, anche perché ora c’è da elaborare un nuovo piano per rubare la collezione Kroning, e bisogna sbrigarsi perché i gioielli stanno per passare in mano all’unica erede di Ermigno, cioè… sua cugigna! È il momento di usare la magno di Ermigno per aprire la porta di titagno, che qui si fa giugno.

Ancora un buco nell’acqua, a ’sto giro al Re del Terrore non gliene va bene una: la cassaforte in Lega padana è vuota. Qualcuno di Roma ladrona è già passato! Qualcuno più svelto di Diabolik e con un piano decisamente più pratico: invece di imitare la magno… ha usato la magno vera!

Diabolik cerca di pensare più in fretta che può ma ogni volta che ha un’idea, qualcuno l’ha preceduto uccidendo il sospettato di turno, una strage operata da chi evidentemente ambisce a diventare nuovo Re del Terrore: come farà il nostro genio criminale a battere sul tempo qualcuno che si sta dimostrando decisamente più in gamba di lui? Ovviamente dovrete scoprirlo leggendo l’albo.
Mi sono divertito a scherzare con questa storia perché l’ho adorata, Tito è riuscito a creare un percorso ad ostacoli dove Diabolik, che per antonomasia è sempre un passo avanti a tutti, si ritrova sempre un passo indietro, prendendo molto male la cosa. La sequenza di idee sbagliate e tentativi falliti rende molto divertente la lettura della storia e conferma Tito nostro, gagliardo e tosto, l’unico autore che mi renda piacevole le letture diaboliKe.
Rimando infine alla recensione di Ema dell’albo.
L.
– Ultime recensioni su Tito Faraci:
- Diabolik 909 (2022) Tutto ha una fine
- Diabolik 908 (2022) Prossimi alla fine
- Diabolik 907 (2022) L’inizio della fine
- Grande Diabolik (2022) L’ombra del passato
- Diabolik 905 Diamanti nei diamanti (2022)
- Quando Altea e Ginko si lasciarono
- Diabolik 831 Non solo per i diamanti (2016)
- TitoTex – La legge di Starker (2012)
- Diabolik 836 La mano del morto (2016)
- TitoTex – Il ragazzo rapito (2017)
Siamo sicuri che il titolo originale non fosse “La mano del Senatur”? Sono morto dal ridere, Diabolik Vs la Lega mi ha ucciso, basta chiudete l’Internet abbiamo il post del giorno! 😀 Cheers
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Si sa che le casseforti in Lega speciale manco Diabolik riesce ad aprirle 😀
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Lo ricordo vagamente… era secondo me un’annata non proprio top, quella… se penso alla 2020, davvero magnifica (tranne, davvero, l’episodio di Faraci: assurdo!).
Bella recensione divertente!
Moz-
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Come sai il mio rapporto con Diabolik è del tutto inverso, mi annoiano parecchio le sue storie più “normali” – infatti non ho parlato dell’annata 2020 perché non ricordo niente di cui valesse la pena parlare – e mi piacciono invece autori come Tito che cercano di giocare un po’ con il personaggio 😉
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Addirittura tagliargli la mano… non sarebbe bastato poggiare la mano cadaverica sul boccione, prima di tumularlo? Avrebbe potuto risolvere tutto Eva senza manco scomodare il suo donzellik.
Anche il calco della zampa mi sembra un passaggio di troppo, figurati il taglio.
E pensa se Ermigno avesse dovuto sedersi su uno scanner per scansionare le chiappe, come in Mostri contro alieni XD
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Le tue obiezioni sono state prese tutte in considerazione d Tito, che non si lascia fregare facilmente, e scartate per vari motivi che non sono stato a spiegare: per le risposte, ti consiglio la lettura dell’albo molto divertente ^_^
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Ok, se ci sono motivi validi, nulla da ridire 😉
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Ma solo a me Ermigno sembra Magalli?
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ahahaaha in effetti… 😛
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