
Nel mio viaggio fra i numeri lasciati indietro della serie regolare di “Tex” (Bonelli) ho ritrovato un vecchio amico, anzi: un vecchio nemico. Il genio criminale dei travestimenti che si fa chiamare, non a caso, Proteus, come il mutaforma citato nell’Odissea.

Ricordo ancora con gran piacere le prime apparizioni del personaggio, molti anni fa. Con Il misterioso Mister “P”, storia di Gianluigi Bonelli raccolta nel numero 86 (aprile 1971), nasceva quel personaggio capace di assumere qualsiasi aspetto che poi avrebbe fatto gradito ritorno ne L’uomo dai cento volti sempre di Bonelli (nn. 185-186, marzo-aprile 1976) e ne L’inafferrabile Proteus di Claudio Nizzi (nn. 316-317, febbraio-marzo 1987). Ho letto queste storie da giovane, una trentina d’anni fa, e ovviamente le ricordo poco, ma preferisco conservare il piacere di un personaggio che ricordo d’aver amato, piuttosto che rileggere avventure che potrei trovare datate.
Quel 1987 Proteus sembrava finito, entrando nella prigione di Yuma da cui nessuno è mai evaso, ma i decenni passano e le occasioni aumentano.
Chissà come mai questo storico nemico texiano sia stato lasciato “a macerare” così a lungo, fatto sta che nell’estate del 2018 a Pasquale Ruju viene affidato il compito di ripescarlo, per una storia dal sapore classico, sì, ma molto più “nera del solito”.
Ecco dunque Il ritorno di Proteus, disegnata da Bruno Ramella e spalmata nei numeri 693 e 694 (luglio-agosto 2018).
Come sappiamo, Ruju ha un cuore “nero”, ha una predilezione per il noir quindi si sente in ogni vignetta che gestire un criminale è per lui un piacere immenso. Tex e i suoi pards sono personaggi noiosissimi, nella loro rettitudine bidimensionale, invece dover raccontare il cuore nero di Proteus è puro godimento narrativo. Per questo la nuova avventura del criminale prosegue sui binari classici, in linea con le sue precedenti apparizioni, ma apre così tante parentesi da passare in secondo piano: è davvero poco importante ciò che Proteus fa oggi, rispetto al suo passato.

Attraverso memorie e racconti incrociati il nostro Ruju ha il piacere di raccontarci l’evasione del criminale da una prigione da cui è impossibile evadere, e si sa che le storie di prigione sono un pezzo forte della narrativa noir, dato il loro sicuro impatto. Ruju cede alla tentazione di raccontarci Yuma come una novella Château d’If di dumasiana memoria: anche al conte di Montecristo dicevano che da quella prigione era impossibile evadere…

Il racconto criminale di un uomo dal cuore nero, totalmente incapace di qualsiasi rapporto umano e sociopatico conclamato è molto più interessante del nuovo colpo che vuole mettere a segno. A pensarci, chissà che originariamente Proteus sia nato come versione western di Diabolik, visto che oltre alla capacità di assumere perfettamente l’aspetto di chiunque, in tempi velocissimi, ha una discreta predilezione per i ricchi bottini, a cui non sa resistere.

Ruju prova a dare qualche pallida spiegazione sui materiali usati da Proteus per le sue incredibili trasformazioni a velocità record, ma è chiaro che il personaggio basa la sua forza su poteri quasi soprannaturali, sebbene non possa nulla contro la “vocina” che da sempre guida l’agire di Tex: Proteus è palesemente più scaltro del ranger, è sempre un passo avanti a lui, lo frega in mille modi, per questo è ancora più implausibile che il Tizzone d’inferno riesca sempre ad acciuffarlo. Però tranquilli, come ogni bravo nemico di Tex anche questo ha la tendenza a non morire in modo chiaro: chissà quanto dovremo aspettare ora per una sua nuova apparizione.

Nel recuperare un personaggio non suo Ruju fa uno splendido lavoro, rispettando l’originale – e tirando parecchi fili rimasti in sospeso per trent’anni – ma aggiungendo “sfumature di nero” al suo carattere, raccontandoci della sua vita criminale passata e del suo carattere sociopatico. Un’altra tacca alla Colt di Pasquale.
L.
P.S.
Ricordo la mia intervista con Pasquale Ruju del 2018.
– Ultimi fumetti di Tex:
- MaxiTex 31 (2022) I quattro vendicatori - Torna il grande decano Claudio Nizzi che si unisce ai meravigliosi disegni di Casertano per uno speciale da leccarsi i diti.
- Tex Color 21 (2022) La Gazza Ladra - Il nerissimo Ruju ci porta nella New Orleans del Mardi Gras dove un serial killer dà la caccia a una ladra.
- Tex 741 BIS (2022) L’eredità del bandito - Il romanziere Pasquale Ruju cuce addosso al ranger un'altra delle sue ghiotte storie nere a più personaggi.
- Tex Classic 139-140 (2022) - Due uscite per ricreare un albo del 1966 con due storie ben diverse, per firma e sostanza.
- Tex Color 20 (2021) - Nuovo speciale antologico a colori del Tizzone d'inferno, con cinque storie brevissime non sempre azzeccate ma tutte da leggere.
- MaxiTex 29 (2021) Mississippi Ring - Un'avventura fluviale di ampio respiro, senza lungaggini, con ottimi personaggi e armi diverse dal solito: per me è un dieci pieno!
- L’estate BIS di Bonelli (2021) - Con tre buone letture su cinque direi che l'iniziativa è salva per un pelo, comunque procedo a presentare le singole uscite.
- Tex – Le terre dell’abisso (1960) - Ripesco una storia classica di Tex, che si rifà a Verne mentre la versione del Piccolo Ranger si rifarà a Burroughs.
- Tex – Il fiore della morte (1974) - Il ranger nazionale presenta la sua personale versione del "Colore venuto dallo spazio" di Lovecraft.
- RujuTex – Il ritorno di Proteus (2018) - Torna uno degli storici nemici di Tex, dimenticato da trent'anni in una prigione e pronto a vendicarsi.
Raccontare le origini dei grandi cattivi è sempre un rischio, ma Ruju sembra inarrestabile, nemmeno questa sfida lo rallenta 😉 Cheers
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Grazie a te mi sto segnando un po’ di storie di Tex da recuperare del periodo in cui ho saltato la serie regolare…
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Quando ho iniziato a recuperare la serie regolare dove l’avevo abbandonata (nei primi numeri 600), ero titubante, per colpa anche di Boselli che tiene il meglio per gli speciali e il peggio per la serie regolare. Ma per fortuna l’arrivo massiccio di Tito Faraci e Pasquale Ruju (quest’ultimo addirittura responsabile della testata dal 2018, se non ricordo male) mi ha rinvigorito, e le loro storie sono indiscutibilmente le migliori.
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