Dampyr 271 (2022) Gli spettri di Youghal

Cover di Enea Riboldi

Il ritorno in collana del mio arci-nemico Mauro Boselli mi ha messo in seria difficoltà: mollo la testata in attesa del ritorno di qualche “parentesi felice” con un altro autore? Così però poi passo per razzista a prescindere, discriminante per partito preso. Va be’, dài, proviamo questo “Dampy” n. 271 (ottobre 2022), dal titolo Gli spettri di Youghal.

I disegni sono affidati a Nicola Genzianella, autore quasi esclusivamente dampyriano.

Avendo finito le leggende americane, Boselli passa a quelle irlandesi e una volta presa di mira la città di Youghal ci racconta tutte le leggende ad essa legate, dalla nave fantasma al marinaio misterioso alla strega medievale. Un posto perfetto per le indagini di Fred Richards.

Fred Richards, cascatore in trappole di fantasmi

Malgrado la sua familiarità con il paranormale, Fred si comporta come il tipico allocco che dà il via ai film horror, quello che scende in cantina e nel buio chiede “Chi c’è?”. La risposta è ovvia: “’Sto ca##o!” Giustamente Fred scompare nella nebbia irlandese, circondato da quei fantasmi che è stato così stupido da avvicinare.

Non avendo più sue notizie e temendo per il peggio, la sua amica di lunga data Maud Nightingale, di professione medium, arriva a Youghal e cerca di capire cosa possa mai essere successo a Richards, e indovinate un po’? Pure lei si mette a rincorrere i fantasmi nella nebbia. Ammazza che professionisti del paranormale!
Si salva per un pelo e chiama l’amico Harlan, l’amichevole dampiro di quartiere, ad aiutarla ad indagare non solo sulla scomparsa di Fred ma anche sul mistero che aleggia sulla cittadina di Youghal, dove strane forze maligne sembrano addensarsi.

Ottime atmosfere, malgrado la sceneggiatura

Lo ammetto la prima parte della storia è intrigante, non tanto per la vicenda quanto per l’atmosfera “fantasmosa” che si riesce a creare, con una cittadina notturna parecchio spaventosa che solo un allocco da film horror come Fred poteva affrontare. Poi però arriva la “trama”, cioè il momento in cui Boselli-pedia inizia a snocciolare nozioni a secchiate, con ricostruzioni tanto accurate quanto inutili. Bastava dire che Youghal è una città con dei fantasmi, ci avremmo creduto tutti, non c’era bisogno di fiumi di parole come “prove”.

La seconda metà è puro Boselly Style, vignette piene di parole tutte a discapito della narrazione, che si fa lenta e faticosa, con risvolti facilmente intuibili. Va be’, diciamo che almeno è stata una cosa veloce, rispetto alle saghe di miliardi di pagine a cui il mio arci-nemico ci ha abituati.

L.

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