
Continua il viaggio della Marvel nell’universo alieno, con sempre Phillip Kennedy Johnson alla sceneggiatura (anche se sarebbe stato auspicabile un cambio al vertice) e il brasiliano Julius Ohta ai disegni.
Arrivati al quinto numero, questo gennaio 2023, siamo sempre su Tobler-9, il pianeta infestato da xenomorfi dove i sintetici Freyja, Seth, Nora, Astrid ed Eli sono gli unici a poter mettere piede: subito dopo queste premesse… scopriamo che invece di umani ce ne sono eccome. La Marvel è la Casa delle Libertà: gli autori fanno un po’ come gli pare…
In costante carenza di idee si va a braccio, in pratica in questa saga non esistono due pagine uguali: ogni tre o quattro vignette si cambia strada, stando sempre attenti a non approfondire mai nulla, né la vicenda né i personaggi.
Perciò facciamo che ora c’è stata la solita fusione genetica con i mostri mezzi alieni che attaccano gli umani, e questi che se la prendono con i sintetici, che non c’entrano niente: ormai niente è spiegato, è puro chiacchiericcio senza senso.

Altra puntata di rara inutilità, mentre il copertinista continua a truffare i lettori con illustrazioni che non c’entrano una mazza.
L.
– Ultimi fumetti alieni:
Le copertine sono bellissime, ma raccontano un’altra storia, forse avrà iniziato a disegnarle ulla bozza di idea originale, quando ne avevano ancora una 😉 Cheers
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Non è un’idea da scartare! 😛
Anzi, sarebbe da fare come con le card, cioè gustarsi la storia per immagini delle copertine messe una vicino all’altra e ignorare poi il fumetto all’interno.
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Negli anni settanta – è quasi una leggenda, ma ha un fondo di verità – DC Comics faceva disegnare dagli artisti delle covers ” a sensazione” e poi chiedeva ai cartoonists di scrivere e disegnare una storia che fosse coerente con le copertine. Può sembrare la Marvel Manner sotto acido, ma ci ha dato copertine come quella di Superman che prende un pugno da un bimbo mentre volano sopra un parco giochi o quella in cui affamatissimo mangia un panino dietro l’altro. Noi Teste Pensanti della Casa delle Idee stiamo tentando qualcosa di simile. Non sempre quello che rotola sul tavolo è una pepita, ma pazienza. Ammetto che la cover con Charles Xavier dal barbiere che si rivela essere il sovrano molliccio e senza vertebre del Mojoverse o quella con Luke Cage nei seventies ad un concerto della versione crime dei Commoderes non potevano portare a nulla di decente, ma nutro delle speranze per quella con Ghost Rider che consegna per Amazon alle porte dell’inferno…vedremo, ciao ciao
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Qui immagino che la Marvel abbia fatto disegnare delle splendide copertine che suggeriscono un’ottima storia, poi è andata dall’autore e gli ha detto: “Hai presente la storia che ti viene in mente da copertine? Ecco, non la scrivere, al suo posto butta giù una minchiata dozzinale, che alla Marvel odiamo Alien e vogliamo vedere gli xenomorfi morire male nel fango”. All’incirca 😛
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Caro xenomorphus, sei un abile dissimulatore, ma percepisco sotto la superficie di quanto scrivi l’ombra di una traccia impalpabile di una critica e desidero spiegarti perchè noi della Casa delle Idee dei Liberi Pensatori stiamo seguendo un sentiero che può perplimere i nostri True Believers o Marvel Zombies. Sicuramente avrai sentito il motto secondo cui è pericoloso dare al lettore quello che crede di volere e saprai anche che i Marvel Comics della Silver Age devono il loro successo anche al fatto che su carta è riprodotto il mondo fuori della finestra avec mutanti, mostri e dei dello spazio. Uno degli interinali + ambiziosi è entrato nella Sala delle Discussioni Producenti con una manciata di giornali, alcuni serissimi e se vuoi uno zinzino paludati insieme ai tabloid da supermercato e ha esclamato che la soluzione per essere sempre “sul pezzo” è cambiare strada improvvisamente, senza tante spiegazioni, come pare capiti nella Realtà Prima. Non stupirti quindi se nel corso del 2023 vedrai: 1) il Golia Pervinca cioè lo stilista che Bruce Banner sarebbe diventato se il padre non lo avesse angariato trasformare le sfilate di Milano e Parigi in uno showdown con Maneskin, lo stilista del chiaro di luna ed i suoi Moon Knights Mannari 2) Tutti gli Uomini di Sue Storm – al di là del titolo clickbait – racconterà una distopia in cui il Muro non è caduto e la Donna Invisibile è una combo di George Smiley e Mata Hari 3) Madrox in the sky with diamonds racconta di un esperimento del genetista Mister Sinister sull’ Uomo Multiplo che porterà ad infiniti cloni con diverse capacità intellettuali – uno accenderà una stella sulla Terra per avere energia pulita a costo zero, un altro avrà successi straordinari nella cura dei tumori – fino a che uno dei “gemelli diversi” non si rivelerà il Serpente nel Giardino dell’Eden.
Resta con noi, ciao ciao
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Purtroppo il sangue acido che mi scorre nelle vene mi costringe a rimanere con voi, ma è una sofferenza sempre più forte 😛
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Mi stavo preoccupando: per un attimo ho pensato che questa volta alla copertina potesse corrispondere almeno una vignetta della storia all’interno, ma mamma Marvel ci ha pensato subito a tranquillizzarmi (storia e copertina non hanno mai fatto conoscenza reciproca quindi, giustamente, si è pensato bene di continuare a non interrompere la tradizione) 😛
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Ormai è una saga che va gustata esclusivamente per copertine: è solo lì che la Marvel si impegna, e non solo in campo alieno.
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” storia e copertina non hanno mai fatto conoscenza ” è una sintesi mirabile del rapporto tra le copertine di Luigi Corteggi in arte Cortez ed i tascabili Corno di Magnus & Bunker, specialmente Kriminal e Diabolik. Un cartoonist SBEllico mi ha detto anni fa che li comperava per le copertine e su quelle sognava storie che non avevano nessun rapporto con quelle nelle pagine. Ciao ciao
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Da ragazzo mi faceva impazzire il fatto che le copertine dei vecchi Tex non avessero mai alcun riferimento, anche vago, con la storia all’interno, ci ho messo un po’ per fare pace con queste usanze 😛
Ricordo riviste come L’Eternauta o Comic Art, per non parlare di Lancio e Skorpio, che usavano volutamente copertine a sé stanti, spesso bellissime e spesso nettamente migliori delle storie poi all’interno.
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A volte questo capitava anche per covers dei quattordicinali Marvel-Corno. Per esempio i primi numeri che rielaboravano disegni presi da fumetti anni settanta mentre all’interno le storie erano del decennio precedente. Senza contare il ricolorare il costume giallo e nero da wrestler di Daredevil dei primi sette numeri per non confondere il lettore col passaggio alla tuta rossa ideata da Wally Wood.
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Sì, in effetti parliamo di una LUNGA tradizione a riguardo 😉
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