
Seconda lettura appassionante di questa “raccoltona” della Astorina, con la sua proposta di cinque avventure diabolike accomunate da un qualche fattore: stavolta tocca ai rapporti di coppia fra Diabolik ed Eva Kant, a volte “friccicarelli” e a volte causa di rischio mortale.
Il 6 dicembre 2019 esce in edicola “Diabolik Magnum” n. 2, dove nell’introduzione ci viene spiegato che la prima uscita è stato un successo superiore alle più rosee aspettative: presentare un «”malloppo” di oltre seicento pagine» era un esperimento il cui successo era tutt’altro che scontato, invece l’accoglienza del pubblico diaboliko è stata entusiasta.
Al momento di replicare l’operazione appare chiaro che la storica “serialità chiusa” di Diabolik (termine con cui indico l’abitudine narrativa di presentare storie totalmente slegate le une dalle altre, così che il lettore/spettatore possa iniziare in un qualsiasi momento senza bisogno di spiegazioni sui personaggi) fa sì che saghe come quella dei Gioielli di Ramona sia solo una eccezione: come scegliere altre cinque storie strettamente legate? Semplice: basta allargare il concetto di “legate”.
«Avevamo diversi temi ricorrenti, e le vicissitudini del rapporto tra Diabolik ed Eva era uno di questi. Indubbiamente tra i più “forti”.»
Anche un lettore occasionale come me trova decisamente stuzzicanti quelle storie in cui i due amanti criminali si rintuzzano e non sono perfettamente d’accordo come al solito, dove poi esce fuori un’attitudine concreta e materialista di lui che cozza contro l’apertura di lei verso temi più esoterici: per fortuna sono passati gli anni Sessanta in cui Diabolik dava della “sciocchina” ad Eva e la trattava in un modo paternalistico decisamente biasimevole. Per non parlare di quando la menava proprio! Altri tempi, altre molestie domestiche.
Ecco così la nascita di questo Amore e morte, con alcuni scontri accesi fra i due amanti neri.
«Nel corso degli anni, di tanti anni, l’indistruttibile amore che lega Diabolik e Eva Kant ha vissuto momenti drammatici che hanno lasciato il segno nel loro rapporto. E alcuni di questi episodi hanno lasciato il segno anche nei lettori. Questo volume li raccoglie in un’edizione riveduta, corretta e commentata.»
1. La vittoria di Ginko
da “Diabolik” n. 221 (17 luglio 1972)
sceneggiatura di Angela e Luciana Giussani
disegni di Flavio Bozzoli
«Se perdi l’amore della tua vita, perdi anche la voglia di continuarla. Ma sì, che Ginko l’abbia vinta una volta per tutte! E che la morte sia benvenuta e brindi con lui alla definitiva uscita di scena del re del crimine!»
Proprio qualche mese fa, in occasione dell’orripilante storia in tre parti che teoricamente avrebbe dovuto festeggiare i sessant’anni del personaggio – in realtà secondo me lo umilia – affermavo di non aver mai incontrato una storia a puntate nella testata (ed è vero), mentre MikiMoz mi rispondeva che sebbene rare comunque ce n’erano state: ed eccone una, uscita in due puntate in quell’estate del 1972.
Impuntatosi nell’eseguire un colpo pericoloso, contro il parere di Eva che qui si comporta più da “mogliettina ansiosa” che da complice, Diabolik vive ciò che vivono tutti i mariti: scopre che alla fine aveva ragione la moglie. Il colpo va malissimo ma per fortuna il Re del Terrore riesce a tornare a casa, solo che la fortuna finisce qui: scopre con orrore che per una serie di eventi imprevedibili Eva è stata uccisa in una sparatoria. Diabolik a malapena si accorge che Ginko lo acciuffa e lo porta in galera.
2. L’ultimo rifugio
da “Diabolik” n. 222 (31 luglio 1972)
sceneggiatura di Angela e Luciana Giussani
disegni di Flavio Bozzoli
«Soli, braccati, costretti a vivere in una caverna senza nulla da mangiare né da bere … E mentre il cerchio di Ginko si stringe sempre di più, la resistenza s’indebolisce e prendono forza lo scoramento e la disperazione.»
Al contrario di quella buffonata del sessantesimo anniversario, qui non si tira per le lunghe la finta morte di Eva, perché è ovvio che uno dei protagonisti non potrà morire, ma quando Diabolik scopre con gioia che la compagna è viva ormai ha già confessato a Ginko l’ubicazione di tutti i propri rifugi, indifferente alla vita.
Fuggito di galera e ricongiuntosi ad Eva, Diabolik dovrà affrontare mille peripezie, sfortune, jelle e sfighe infinite, dimostrandosi un ottimo “survivalista”. Una storia che leggo per la prima volta e mi è piaciuta davvero molto.
A un certo punto, ci spiega una nota, nasce la domanda: se Diabolik qui ha perso la quasi totalità del suo bottino, come faranno certi oggetti – non ultimi quelli rubati in gioventù a King – ad essere citati in avventure future? Per correre ai ripari, è stata scritta una storia apposita, quindi alla fine delle due puntate in questo “Magnum” c’è un “epilogo” estratto, rimaneggiandolo, da “Il Grande Diabolik” del febbraio 2011, dove vengono colmate le lacune della vicenda.
3. Il diamante nero
da “Diabolik” n. 731 (gennaio 2008)
sceneggiatura di Andrea Pasini
disegni di Enzo Facciolo
«La lunga storia di un diamante unico, preziosissimo, è macchiata di sangue. Una terribile maledizione sembra perseguitare tutti i suoi proprietari, ma Diabolik non si fa certo intimorire da simili leggende. Eva, invece, sì.»
Torna un tema già affrontato in precedenza e che mi diverte sempre: il “diamante maledetto”, che costringe i due amanti criminali a bisticciare fra di loro, perché Diabolik non crede alle maledizioni mentre Eva sì.
Da decenni la famiglia dei Van Feers è funestata dalla sfiga ricorrente e mortale, finché alla fine la discendente Zita perde il Diamante Nero a poker e, sebbene finisca suicida, la famiglia è libera: ora la jella è passata alla famiglia dei Platt, che dura ben poco.
Messo all’asta il Diamante Nero, con la storia della sua maledizione raccontata dai giornali, Eva mette subito in chiaro che non vuole averci niente a che fare, ed entra in contrasto con Diabolik, curiosamente cocciuto e ostinato. Malgrado i due in realtà la pensino alla stessa maniera, per un puntiglio finisco “separati”, il che li porterà a correre un rischio mortale.
Una storia deliziosa e con buone idee, credo di averla già letta ma comunque è stato un piacere ripassarla qui.
4. La morte in corpo
da “Diabolik” n. 821 (luglio 2015)
sceneggiatura di Roberto Altariva
disegni di Pierluigi Cerveglieri
«Diabolik e Eva devono scoprire che cosa è successo durante la festa della contessa Demond, perché dopo quella serata mondana tutto è cambiato. Al punto che, ora, la loro vita è appesa a un filo. Fragilissimo.»
Stavolta sono sicuro di aver già letto la storia ma, di nuovo, è stato molto piacevole rileggerla: il che è strano, visto che di solito odio le storie firmate da Altariva!
Sostituendosi a una coppia i nostri eroi pensano solo di studiare il loro prossimo colpo, ignorando che invece detta coppia era finita nel mirino di una spietata scienziata, all’interno di un piano crudele per colpire il suo ex datore di lavoro. Ora Diabolik ed Eva si ritrovano infettati con un terribile virus rarissimo i cui effetti sono devastanti: sapranno trovare in tempo una cura? Ovviamente sì!
Storia molto bella e piena di scene ben studiate e potenti, sia per testo che per disegni.
5. L’ombra della gelosia
da “Diabolik” n. 834 (agosto 2016)
sceneggiatura di Andrea Pasini / Rosalia Finocchiaro
disegni di Pierluigi Cerveglieri
«Per portare a termine il colpo Eva dovrà passare alcuni giorni al fianco di Rodolfo Porter, un uomo gentile e affascinante. Troppo gentile e troppo affascinante, a giudizio di Diabolik. E la gelosia, si sa, può essere una pessima consigliera…»
Per ottenere informazioni da Rodolfo Porter la nostra Eva mascherata se la prenderà comoda, gustandosi segretamente il piacere di vedere Diabolik rodersi dalla gelosia, anche se non lo ammetterà mai. La “scusa ufficiale” è che il colpo sta andando troppo a rilento, così il Re del Terrore decide di prendere in mano la situazione, facendo solo danni.
Il nostro povero criminale si ritroverà a dover affrontare un nemico potentissimo: Eva! Evitare di far arrabbiare la propria compagna è una missione che farebbe tremare le vene ai polsi anche al Re del Terrore, perciò la vicenda è decisamente divertente da gustarsi fino alla fine.
Altra esperienza positiva, persino per un lettore occasionale e molto poco diaboliko come me. Mi piace l’idea delle raccolte tematiche e la scelta degli episodi più particolari e sfiziosi: spero continui così questo Magnum.
L.
– Ultime recensioni diabolike:
- Diabolik Magnum 4 (2020)
- Diabolik Magnum 3 (2020)
- Diabolik Magnum 2 (2019)
- Diabolik Magnum 1 (2019)
- Diabolik 909 (2022) Tutto ha una fine
- Lupo Alberto 435 (2022) Ultimo numero!
- Diabolik 908 (2022) Prossimi alla fine
- Diabolik 907 (2022) L’inizio della fine
- Diabolik 906 (2022) La posta in gioco
- Diabolik Swiisss 338 (2022) Qualcuno è arrivato prima
Caro diabolikus, spero tu abbia apprezzato la citaz klimtiana nella cover del nostro Buffagni ed il fatto che abbiamo chiamato il “rivale” di Diabolik Rodolfo come Valentino e Porter come Cole Porter portato al cinema da Cary Grant. So cosa stai pensando birichino: nella serie di Julia della SBE un supporting character è un ladro gentiluomo con i tratti del divo inglese prediletto da Hitch e probabilmente credi che stavano prendendo per il lato B la concorrenza, ma erri perchè stiamo pensando ad un team up tra la dottoressa Kendall e madame Kant. Formato tascabile. Disegnata magari da Antinori. Ciao ciao
"Mi piace"Piace a 1 persona
Nel disgraziato caso questo avvenga, starò attento a non toccare neanche con un bastone quel teamp up: detesto profondamente tutto ciò che riguarda Julia e la cultura che l’ha creata, quindi mai avrei potuto fare alcun paragone con suoi personaggi. Klimt invece l’ho apprezzato 😉
"Mi piace""Mi piace"
Ehehe sì, ci sono vare storie doppie (non moltissime: Diabolik, come giustamente dici, funziona proprio perché fatto di episodi autoconclusivi); un’altra doppia è nel terzo Magnum, ed è anche fondamentale nella continuity del personaggio.
Comunque, qui abbiamo proprio la mia storia preferita, che è La vittoria di Ginko… **
Quanto al trittico del sessantennale, io direi che ovviamente non possono morire né Eva né Diabolik, lì però oltre a capire cosa fosse successo e perché, penso che l’importante è stato il racconto su Ginko e le sue emozioni… direi fondamentale.
Moz-
"Mi piace"Piace a 1 persona
Qui per fortuna solo una minuscola parte della storia è stata dedicata alla morte di Eva, così da poterci gustare una storia che non mi aspettavo così ghiotta, con Diaboilk survivalista che sa sopravvivere anche in una natura avversa e riesce a ricreare il suo “impero del male” anche una volta perso tutto.
Confermo che mi piacciono molto questi Magnum e per fortuna l’ho scoperto tardi, così ho già diversi numeri da potermi divorare in rapida sequenza.
"Mi piace""Mi piace"