Star Trek (2024) Sons of Star Trek 1

Cover di Jake Bartok

Avevo mollato l’universo Trek a fumetti perché era diventato “marvelloso”, cioè un intricato guazzabuglio di trame che per seguirle tocca leggersi tutte le varie testate della IDW Publishing per un risultato molto poco soddisfacente, visto che appunto come si usa nelle case famose anche qui le storie non iniziano, non finiscono e non succede niente.

Però poi scopro che la IDW questo marzo 2024 ha varato “Sons of Star Trek“, una testata dove protagonisti… sono figli famosi! Puro nepotismo Trek.

Come faccio a non amare immediatamente una saga che inizia attraccando a Deep Space Nine, il posto per me migliore nell’universo?

Per me la serie può anche finire qui e sono soddisfatto!

Aiutato dai precisi disegni di Ángel Hernández, lo sceneggiatore Morgan Hampton ci presenta un Jake Sisko (figlio di Benjamin Sisko) provato dalle brutte avventure vissute in eventi sanguinosi come il Red Path (che non ho avuto alcuna voglia di seguire). Torna a Deep Space Nine insieme all’inseparabile amico Nog (figlio del ferengi Rom) per intervistare Alexander Rozhenko (figlio di Worf), lì imprigionato per aver partecipato al sanguinario culto del Red Path. E già siamo a quota tre figli famosi in scena.

Indovinate chi è il più figo dei figli famosi?

Mentre Jake cerca di intervistare il Klingon ribelle, storicamente insofferente a tutto e tutti e che si è sentito a casa solo al cospetto di un falso santone criminale, succede qualcosa… ed entra in scena il quarto figlio famoso.

Un figlio dal potere talmente grande da essere in grado di cambiare la realtà con uno schiocco di dita, chiaro segno che il Marvel Cinematic Universe ha influenzato persino Star Trek.

Ma chi sarà mai questo fastidioso figlio? È lui o non è lui? Purtroppo è lui… la mia nemesi… il mio odiato… Q! Entra in scena QJ, Q junior.

Che grande figlio di Q…

All’improvviso i quattro si ritrovano a bordo di una nave, vestiti come membri dell’equipaggio ed è chiaro che sia uno dei soliti scherzoni di Q, il quale ci colpisce tutti al cuore facendo tornare Jadzia.

Quanto ci manchi, Jadzia…

Dove sono finiti i poveri Jake, Nog e Alexander? Perché ora scatta l’allarme rosso e tutti sono chiamati ai posti di combattimenti, pure questi “figli raccomandati” (nepo babies)?

Il nepotismo genera nepo babies

Ma soprattutto, ed è la domanda più importante di tutte… perché il capitano della nave è il cardassiano Dukat???

Un capitano! C’è solo un capitano! Un capitaaaaanoooo!

Un’esplosione indica che l’allarme rosso era parecchio rosso, e una volta che la nave esplode i nostri eroi si ritrovano al punto di partenza, in una sorta di giorno della marmotta astrale. Quale sarà il piano di quel gran figlio di Q? Perché li ha incastrati in questo circolo perverso in una realtà alternativa?

Magari cominceremo a capirne di più con il secondo numero.

I primi numeri delle nuove saghe IDW sono sempre gagliardi e mettono voglia di continuare, la situazione peggiora con i numeri successivi, dove si finisce nel chiacchiericcio e ci si dimentica di andare avanti. Vedremo se questa nuova iniziativa farà la stessa fine.

L.

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4 commenti

  1. Be’, c’è da dire che i Q schioccavano le dita ben da prima che un tale di nome Thanos si infilasse un certo guanto con analoghi effetti deleteri sulla realtà, quindi almeno la paternità del (come si dice da quelle parti) “Reality warping” la lascerei ancora a loro, per il momento 😉 Questa storia, ad ogni modo, mi incuriosisce non poco, anche se il solito rischio di mandare tutto in vacca è sempre dietro l’angolo…

    PS. Non che stavolta avessi davvero chissà quali speranze in più, ma le nuove uscite in edicola che ti avevo segnalato a novembre scorso sono già state sospese da un bel po’ di tempo (e, ovviamente, nessuno sa quando e se riprenderanno) 😦

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    • Come sai soffro di Quite e non amo il personaggio, quindi non ricordavo il suo gesto 😛
      Uscite da edicola interrotte? Purtroppo non mi stupisce, visto poi che qui nella provincia romana continuano a chiudere edicole a frotte: anche se le uscite ci fossero, dove mai comprarle?
      Spero che almeno i pirati sappiano rifornirsi a dovere 😛

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      • Appoggio in toto la tua speranza 😛

        PS. Parlando di edicole, delle due ancora aperte nella mia zona quando ti feci la segnalazione una ha già chiuso i battenti (come volevasi dimostrare)…

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      • Forse l’ho già raccontato, ma per sette anni di pendolarismo ho lasciato bei soldi alle sei grandi edicole della Stazione Termini di Roma, dove passa tipo un milione di persone al giorno: tutte e sei quelle grandi edicole anni fa hanno chiuso, lasciando spazio a negozi di vestiti costosissimi. Se non ce l’hanno fatta edicole con un flusso di clienti così enorme, che speranza hanno le piccole edicole di quartiere?
        Da me sono rimasti giusto due chioschi, totalmente privi di qualsiasi cosa che non siano i quotidiani nazionali e qualche rivista di gossip. Direi che lo storico e amato fenomeno delle edicole può considerarsi chiuso, in Italia.

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