Road of Bones (2019)

Cover di Alex Cormack

Era da maggio scorso che volevo leggere questa serie, “Road of Bones”, scritta da Rich Douek con gli splendidi disegni di Alex Cormack, ma come adesso sa anche Cassidy… il fumetto digitale è una droga che manda subito in overdose! Ti riempi di così tanti titoli che sei in ritardo su tutto…

Spostiamoci subito nella famigerata Kolyma siberiana, campo di lavoro nell’Unione Sovietica del 1950. La vita è dura e la morte è facile.

Roman sta scontando una condanna di venticinque anni di lavori forzati per una barzelletta sul compagno Stalin, e visto che prima era uno chef è stato messo a lavorare alle cucine, dove segretamente ne approfitta per rubare del pane e… pagare il suo tributo al domovik. Sua nonna gli raccontava di quegli spiriti che, se ingraziati, proteggono la gente e la casa, ma le guardie del campo non la pensano così, e puniscono severamente l’uomo.

A forza di nutrire un domovik… poi quello viene!

Un pezzo grosso della criminalità del carcere fa partecipare Roman e il suo amico Sergei ad una fuga, nella quale nessuna guardia si scompone. Il campo di prigionia è disperso in mezzo a centinaia di chilometri di nulla assoluto sferzato da venti gelidi e da neve, i fuggiaschi non andranno da nessuna parte: nella rara eventualità che sopravvivessero e arrivassero ad una città, verrebbero subito riacciuffati lì. Certo… a meno che non ci sia un domovik a seguirli…

Un allegro falò di montagna… con domovik

Quattro albi crudeli e dalla narrazione tagliente come una lama, con gli splendidi disegni di Cormack che danno conto di ogni ruga e ogni espressione allucinata dei tre personaggi, che dovranno attraversare l’inferno ghiacciato per sopravvivere. E quando la fame sarà feroce e l’umanità solo un lontano ricordo… mangiare sarà un problema con un’unica soluzione possibile…

O si mangia, o si resta umani…

Il racconto estremo di un viaggio estremo, dove ogni vignetta genera sofferenza e il freddo emana da ogni disegno. Mentre intanto ci chiediamo – come il protagonista – se davvero il domovik sia un nume tutelare… o un demone che spinge gli umani a dimenticare di esserlo.

Mi sa che non è un angelo custode…

Una saga splendida e cattiva, una lettura raggelante ed emozionante davvero consigliata, soprattutto nel freddo che sta arrivando…

Cover di Alex Cormack

L.

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10 commenti

  1. Mi attirava la copertina ma ho dovuto pormi un freno, prima devo leggere qualcosa altrimenti non ne uscirò vivo da questo mucchio virtuale di fumetti 😉 In ogni caso segnato, mi hai confermato che sembra proprio una cosetta che potrebbe fare al caso mio, perfetta per rendere il freddo in arrivo, raggelante. Cheers!

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  2. Ti capisco sui fumetti digitali accumulati, una vera droga! Da gennaio spero di iniziare un bel recupero (a breve inizia il periodo di totale immersione nel Natale, tra film, telefilm, canti e post a tema, quindi devo rimandare).
    Questo non me lo segno, sperando di dimenticarlo, altrimenti aumenta troppo il mucchio ma con rammarico!
    Ma è concluso?

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    • Sì, 4 numeri sparati com’è giusto che sia: basta con le saghe senza fine 😛
      Io già sto mettendo da parte i romanzi natalizi che stanno uscendo, così anche questo dicembre su Uruk parte l’iniziativa “un libro natalizio al giorno”, con trame, schede e incipit ^_^

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      • L’ho segnato, vaffanculo (amichevolmente)!
        Quest’anno, se il computer non mi abbandona come lo scorso anno, magari riesco a seguirti anche sul blog libraio, che ancora mi manca (lo scorso anno ti avevo detto che sarai passato ma sono riuscito a malapena a seguirti qui – o era su Non quel Malware®, non ricordo). Ad ogni modo, so che ci si leggerà a Vicenza, come lo scorso anno 😁

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  3. Mi sembra un’interessante virata in salsa soprannaturale (anche se la ferocia umana mantiene tutto il proprio peso) delle ripugnanti “leggende” riguardanti i disperati tentativi di evasione dai gulag, nella fattispecie dove si riferiva che in un gruppo di fuggiaschi uno di loro -quello a cui consigliavano di portarsi dietro “un pizzico di sale”- fosse destinato fin dall’inizio, ovviamente ignaro di tutto, al sostentamento degli altri…

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