Un certo Tarzan, di casa Dark Horse Comics, continua ad ospitare certe scimmie in casa nell’incredibile testata “Tarzan on the Planet of the Apes“.
Ai testi ci sono sempre Tim Seeley e David Walker, mentre ai disegni c’è Fernando Dagnino.
Facciamo un bel salto in avanti, rispetto al primo numero, ma ormai siamo abituati ai viaggi nel tempo: è proprio piegando il continuum spaziotemporale – come ci insegna Doc di Ritorno al futuro – che le scimmie del futuro scappano dalla Terra che esplode… e si ritrovano nell’Africa di fine Ottocento, a fare da genitori adottivi a Tarzan!
Siamo nella Londra del 1907, dove il re della giungla si ritrova in maniche di camicia a dover fare la “persona civile”, come vuole il cugino: loro due sono gli unici rimasti dei nobili Greystoke e prima o poi John dovrà entrare nell’azienda di famiglia. Peccato che John preferisca il suo nome africano, il suo vero nome: Tarzan. Ma ormai l’unico ricordo della giungla lontana è Happy: il gorilla che gli fa da maggiordomo…
Intanto in Africa il fratellastro di Tarzan, la scimmia Milo, sta guidando una rivolta delle scimmie contro i bianchi assassini e schiavisti: non gli importa se il proprio nome deriva dallo scienziato che ha salvato la vita ai genitori, ora vuole essere chiamato… Caesar.
La situazione esplode quando arrivano in Africa i cugini Greystoke. Tarzan ha fatto finta di cedere alle pressioni solo per essere accompagnato nella sua amata terra lontana: ufficialmente è lì come intermediario con i gorilla, diciamo un ambasciatore che dovrebbe spiegare loro di non uccidere più l’uomo bianco, ma in realtà il re della giungla è tornato per riprendersi il trono.
Quello tra Tarzan e Milo, anzi Caesar, non è un incontro commosso, come due fratello che si ritrovano dopo tanti anni: è il teso apice di una guerra che sta per esplodere.
Per fortuna – diciamo così – la situazione cambia velocemente perché ora il nemico è un altro: una carica di dinosauri mette in pericolo l’intera giungla. Ma da dove arrivano? Lo scopriremo nella prossima puntata.
Albo delizioso che dimostra quanto bravi sceneggiatori e una casa coraggiosa possano trarre divertimento da qualsiasi spunto.
L.
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Ottimo spunto, bravissimi gli autori a mescolare così tanto i personaggi tra loro, mantenendo però inalterate le caratteristiche di ognuno. Non sembra il solito pasticcio messo insieme per sfruttare nomi famosi, ma una storia con una sua direzione… E i dinosauri, i dinosauri rendono tutto più figo 😉 Cheers
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Di’ la verità, vorresti anche tu un gorilla come maggiordomo 😀
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Certo senza ombra di dubbio! 😀
Pensa che appena ho letto gorilla maggiordomo per associazione di idee ho pensato a King Solomon, il gorilla super intelligente dei fumetti di “Tom Strong”, una specie di Doc Savage però scritto da Alan Moore.
Se non lo conosci (ne dubito) caldamente consigliato, davvero un gran fumetto 😉 Cheers
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Sono molto ignorante su Alan Moore, quel che so l’ho letto nei tuoi post 😛 Grazie della dritta 😉
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Sta a vedere che non sono solo le scimmie sapiens a saper piegare il tempo… adesso ci riescono anche i dinosauri! E dopo Milo/Caesar, Tarzan rischia di aver a che fare pure con la britannica squadra di “dinocontrollori” della serie Primeval 😉
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Ahahah ci starebbe bene: tutto materiale per il prossimo film Asylum 😛
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